
L’emergenza rifiuti in Campania non riguarda solo la discarica di Terzigno, ma investe anche i territori delle altre province. Il VELINO ha raccolto lo sfogo del sindaco di Piedimonte Matese, Vincenzo Cappello, impegnato come altri suoi colleghi casertani, nelle proteste contro lo sversamento dei rifiuti di Napoli nella discarica di San Tammaro.
Sindaco, qual è la situazione nel presidio casertano di “Maruzzella”? “Lo scenario è poco confortante. La presenza di coltivazioni in prossimità della discarica la dice lunga sulla gestione dei rifiuti nella regione e sui gravi danni alla salute che questa situazione può arrecare alla popolazione”.
Come nasce questa protesta? “Noi sindaci della provincia di Caserta, di entrambi gli schieramenti politici, ci siamo uniti in una contestazione che mira a salvaguardare i nostri territori da ulteriori penalizzazioni riguardanti la questione delle discariche a cui da anni già facciamo fronte”.
Si è molto discusso della legge 26/2010, qual è la sua opinione? “La legge introduce la provincializzazione della gestione integrata dei rifiuti. A tal proposito vorrei sottolineare come, in base a questa normativa, sia stato rimosso Vincenzo Cenname sindaco di Camigliano, uno dei comuni più ricicloni d’Italia. La legge 26 infatti lo obbligava a passare il controllo della raccolta dei rifiuti ad un consorzio unico di bacino, invece di continuare la sua virtuosa gestione dei rifiuti”.
La raccolta differenziata potrebbe essere una soluzione all’emergenza? “La mia è l’Amministrazione che per prima ha avviato la differenziata sul territorio comunale che oggi raggiunge percentuali del 50% con notevoli vantaggi per i cittadini. Anche per questo in Consiglio è stata approvata una mozione con cui si rescinde il contratto tra l’ente municipale e il Consorzio Unico dei rifiuti in quanto da alcuni mesi l’amministrazione si è dovuta far carico anche delle spettanze dovute ai lavoratori del consorzio”.
Come andrà avanti la protesta di San Tammaro? “Il timore di noi amministratori e della cittadinanza è che una nuova gestione commissariale dell’emergenza possa alimentare il malaffare. Per questo, chiediamo soluzioni alternative alle discariche che possano portare ad una conclusione definitiva dell’emergenza rifiuti”.
Intervista realizzata da Maria Luisa Boleto